
Per non parlare dei cracker fatti in casa che piacciono talmente tanto, che gli altri genitori mi chiedono le ricette. Quando poi Gioele si porta la torta o i biscotti fatti da lui, ne va fiero. La frutta è una costante, se non c'è la frutta (d'inverno si scocciano delle mele) portano finocchi o carote. Così anche gli altri bambini. Questa pratica è ormai "obbligatoria" almeno una volta alla settimana per tutta la classe e per tutta la scuola, grazie ad un progetto che ho introdotto in accordo con le maestre.
Credo che l'autoproduzione e in genere gli stili di vita sostenibili non debbano limitarsi ai 4 muri di casa, ma diventare politica, progetti, "contaminando" le scuole e la società. Solo così i nostri figli non si sentiranno gli "zimbelli della classe", solo spiegando loro le motivazioni profonde capiranno che questo stile di vita è qualcosa di cui non vergognarsi, è un elemento di ribellione al conformismo, si sentiranno accettati, stimati e imitati dai loro compagni per la novità che portano. I bambini non sono consumisti per natura, il loro istinto li porta ad essere ribelli e creativi!!
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